10 settembre 2020, La Repubblica,
“Istanbul è la città del coraggio democratico in Turchia” così il sindaco Ekrem Imamoglu, 50 anni, riassume la sua sfida civile e politica in questa intervista esclusiva a “Repubblica” ribadendo il carattere multietnico della metropoli sul Bosforo e usando sulla trasformazione di Santa Sofia in moschea un linguaggio che lo distingue dal presidente Erdogan. D’altra parte Imamoglu ha vinto lo scorso anno le elezioni comunali guidando una coalizione fra il partito repubblicano CHP (di centrosinistra) ed una lista di forze civiche e secolari che sorprese Ankara. Dopo pochi giorni la sua elezione venne annullata per un ricorso presentato dal partito di Verità e Giustizia di Erdogan ed accolto dalla magistratura. Ma tre mesi dopo ha rivinto in modo schiacciante le elezioni, diventando un simbolo della lotta per la giustizia e la democrazia in tutta la Turchia. E la sua sfida continua.
Santa Sofia è un simbolo della coesistenza delle differenze culture e religioni della città di Istanbul. Qual’è la sua opinione sulla recente decisione del presidente Erdogan di trasformarla in moschea?
Mi lasci dire che, in base alla mia esperienza personale, ogni volta che sono entrato a Santa Sofia ho avuto la sensazione di trovarmi in una moschea. Questa è sempre stata la mia esperienza spirituale. Con ogni probabilità un mio concittadino cristiano o un turista in visita a Istanbul avrà invece la sensazione di trovarsi in una chiesa…….. continua la lettura su la Repubblica.