13 agosto 2021, La Repubblica,
Mohammed Nasheed è stato il primo presidente delle Maldive eletto democraticamente e divenne noto il tutto il mondo quando convocò il suo Consiglio dei Ministri a cinque metri sott’acqua con tanto di bombole, mute subacquee, scrivanie e sedie imbullonate fra la barriera corallina dell’atollo di Girifushi. Divenne così un portavoce globale della lotta al cambiamento climatico.
Dopo solo 3 anni di governo, il colpo di stato di Abdulla Yameed lo costrinse alla fuga ed all’esilio a Londra; ma nel 2018, con l’elezione di Mohamed Ibrahim Solih ed il ripristino delle libertà fondamentali, Nasheed riesce a rientrare nel paese e viene eletto Presidente del Parlamento.
Pochi mesi fa l’ennesimo colpo di scena: una bomba, di matrice jihadista, attaccata ad una motocicletta è esplosa mentre stava entrando nella sua automobile nella capitale Malè. Ferito, torna a curarsi in Gran Bretagna a Bath, dove lo raggiungiamo telefonicamente.
Che cosa sta succedendo nell’arcipelago delle Maldive? C’è un reale rischio jihadista?
E’ triste, ma purtroppo c’è il rischio che l’estremismo jihadista metta le radici nel nostro arcipelago: si tratta di una piccolissima minoranza legata a ciò che resta di ISIS. Vogliono sequestrare la nostra democrazia, ma falliranno. Hanno cercato di uccidermi, sono sopravvissuto e le posso assicurare che i 340.000 abitanti delle Maldive, tutti musulmani sunniti, ripudiamo con decisione la violenza jihadista.
Le Maldive sono sempre di più al centro di una forte competizione strategica fra Cina e India nell’Oceano Indiano. Qual’è la sua opinione?
Noi abbiamo sempre avuto una “relazione speciale” con l’India: mangiamo lo stesso cibo, leggiamo gli stessi libri, condividiamo la stessa cultura. L’India non è soltanto un vicino geografico, ma è un paese con il quale abbiamo in comune valori importanti: democrazia, stato di diritto, rispetto dei diritti umani fondamentali Se posso riassumere in una sola parola: la nostra politica estera deve essere ispirata dal principio “India First”, prima l’India…. continua la lettura su La Repubblica