3 febbraio 2023, La Repubblica,
La visita appena conclusa del Segretario Generale della Nato Jean Stoltenberg in Corea e Giappone inaugura una nuova fase dell’Alleanza Atlantica sempre più impegnata nello scacchiere dell’Indo-Pacifico. Gli incontri con il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol e con il primo ministro giapponese Fumio Kishida, hanno rappresentato un capitolo importante per la definizione di una nuova dottrina in grado integrare le esigenze di sicurezza euro-atlantica con quelle dell’indo-pacifico. Le sfide e le minacce comuni sul tappeto sono molteplici: l’impatto globale dell’invasione russa dell’Ucraina; la sfida sistemica con la Repubblica Popolare Cinese a cominciare da Taiwan; le minacce asimmetriche di Iran e Corea del Nord; la libertà di navigazione nell’indo-pacifico dove transitano due/terzi del commercio globale.
La missione asiatica di Stoltenberg è una prima attuazione del concetto strategico della Nato messo a punto nel vertice di Madrid nello scorso luglio, al quale parteciparono anche Corea del Sud, Giappone, Australia e Nuova Zelanda a confermare la proiezione indo-pacifica e globale dell’alleanza stessa.
Gli stessi quattro paesi asiatici sono anche parte integrante del Gruppo di Contatto sulla Sicurezza sulla Ucraina, la cosiddetta “coalizione di Ramstein” (dal nome della base militare Usa in Germania dove si tengono gli incontri, ndr), che dall’inizio del conflitto coordina gli sforzi bellici e diplomatici in sostegno alla guerra di liberazione di Kiev.
Il vertice fra Stoltenberg e il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha avuto un ampio focus sull’Ucraina soprattutto a seguito dei rapporti di diverse intelligence occidentali e asiatiche, che confermano il sostengo diretto della Corea del Nord alla Russia con forniture missilistiche e armamento pesante. La legge sudcoreana, che potrebbe cambiare presto, vieta la fornitura diretta di armi a paesi in conflitto, ma ciò non ha impedito al Seoul di raggiungere diversi accordi militari per sostenere l’approvvigionamento della Polonia, uno dei paesi più esposti nelle forniture belliche a Kiev…. continua la lettura su La Repubblica